Breve intro: “Bacco di Natale”. Questo il nome del Contest indetto dall’AIFB – Associazione italiana Food Blogger in collaborazione con il Movimento Turismo del vino Toscana, ha lo scopo di promuovere le eccellenze di questo territorio.

Sono stata abbinata ad una cantina biodinamica, adagiata sulle colline di San Miniato – nel cuore della provincia pisana -, dal nome “Cosimo Maria Masini”. In questa particolare area, la viticoltura ha origini antichissime e le varietà allevate sono quelle della tradizione viticola toscana: Sangivoese, Canaiolo, Trebbiano, Malvasia bianca e nera, Buonamico, San Colombano e Sanforte. Accanto a questi si ritrovano vitigni internazionali, quali il Sauvignon Blanc, il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc.
In abbinamento al vino bianco Daphné inoltratomi dalla cantina, ho pensato di abbinare un piatto regionale tradizionale che tutti conosciamo, arricchito da buon tartufo nero uncinato di Fragno: sì, parlo proprio della carbonara!!!

Il Daphné, per l’80% Trebbiano Toscano e il 20% Malvasia Bianca, si compone da una profumazione floreale intensa (data dalla malvasia) che però viene smorzata dal gusto secco e minerale dato dal Trebbiano.
La ricetta rivisitata che vi vado a proporre me la sono fatta inoltrare dal mio amico, RomanoDeRomaDavero, Alessio ed è quella divulgata dallo Chef del ristorante Exquisitaly di Roma.

Difficoltà: medio-facile
Tempi di preparazione: 25 min.
Ingredienti (per 2 persone):
La pasta:
- 120 gr di Spaghettoni (almeno 13 min. di cottura)
Per il pastello:
- 1 tuorlo
- 1 presa di parmigiano
- 3 prese di pecorino romano
Per guarnire:
- 25 gr di guanciale a listarelle
- pepe, macinato fresco
- Tartufo nero uncinato di Fragno, q.b. (opzionale)
Procedimento:
- Una volta portata ad ebollizione l’acqua, mettete a cuocere gli spaghettoni fino a metà cottura circa (8 min.)
- Preparate il cosiddetto pastello: mescolate il tuorlo e i formaggi, fino ad ottenere un composto morbido, che andrete ad aggiungere alla pasta alla fine.
- Nel frattempo, in una padella antiaderente fate rosolare il guanciale senza olio: durante la cottura, il guanciale butterà fuori tutto il suo grasso, che dovrete tenere all’interno del tegame. Una volta portato a doratura il guanciale, scolatelo e mettetelo in un tegliere. Una volta raffreddato, passatelo al coltello e riducetelo a piccoli pezzetti. Tenete da parte.
- Trascorsi 8 min., passate alla risottatura della pasta: aggiungete un pò d’acqua di cottura (non troppa, circa 1 mestolo e 1 quarto) nella padella con l’olio del guanciale. Aggiungete la pasta e fate finire di cuocere, avendo cura di mescolare la pasta facendo dei cerchi: ciò aiuterà la pasta a sprigionare l’amido e a formare una cremina.
- Terminata la cottura della pasta, toglietela dal fuoco e fate stemperare facendola saltare: dopo qualche salto, quando la temperatura della pasta si sarà abbassata, aggiungete il pastello. Fatelo sciogliere con la crema formata dall’acqua e dall’amido: se avete difficoltà a farlo sciogliere, aggiungete ancora un pò di acqua di cottura, avendo cura di non esagerare perchè potrebbe poi arrivare ad essere liquida e non cremosa. Questa operazione va rigorosamente fatta fuori dal fuoco perchè altrimenti l’uovo farà l’ “effetto frittata”.
- Una volta creata la vostra cremina, mettete la pasta nel piatto, guarnite di guanciale, pepe a grani macinati freschi e tartufo nero (se gradite).
- Servite e accompagnate dal un bicchiere di fresco Daphnè e…
- …Bon appetit!!!
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